Mercoledi, 7 ottobre 1992
TERZA PAGINA
Uomini & cose
di Ivo Prandin
Amor di terra
Amore di luna
Amore di luna
La pianura ha un fascino discreto che, in un territorio come l'Italia che per tre quarti sta in quota appenninica o alpina, si può chiamare essenzialmente padano.
C'è da aggiungere che spesso la bellezza "padana" è percepito soltanto da qualcuno che in pianura è nato e vissuto e che conosce le emozioni dei grandi orizzonti fin dalla prima infanzia.
Nelle grandi pianure, com'è Il Polesine di Rovigo fino al Delta, la terra e Il cielo hanno del punti di congiunzione, anche se nessuno sembra esserne consapevole.
Penso a fiumi, fiumiciattoli, fossatelli. canali, laghi e risaie - Insomma, a tutte le acque di superficie - che costituiscono una rete nella quale il cielo si specchia in ogni momento creando illusori abissi celesti nella terra.
Da bambino anche una pozzanghera dopo Il temporale mi dava la vertigine, la sensazione di dover precipitare in giù, oltre la superficie.
Questo succinto catalogo di sensazioni è stato riacceso nei giorni scorsi da due piccoli eventi, entrambi collegati alla terra di pianura, alla realtà acquatica del Bassopolesine ed a quella agricola della bassa padovana.
Adria ha onorato con una mostra il "suo" pittore Ugo Boccato nel decennale della morte: è stato pure pubblicato un saggio di Leobaldo Traniello Ugo Boccato (Adria 1890~1982) edito dalla Minelliana.
Boccato è stato il cantore della sua parte di bellezza padana, i luoghi attorno ad Adria, le campagne sulle quali una luce che lega ogni cosa, dalle case agli alberi, dalle acque di valle ai fiumi: una dolcezza espressa in luminosità azzurrine ha accompagnato la visione dei luoghi materni (cos' altro è un paesaggio che si ama?) dei quali Ugo Boccato ha cantato le stagioni.
Le sue opere sono il distillato di una poesia crepuscolare, quotidiana. che il pittore palesano ha condiviso con gli altri ………….
C'è da aggiungere che spesso la bellezza "padana" è percepito soltanto da qualcuno che in pianura è nato e vissuto e che conosce le emozioni dei grandi orizzonti fin dalla prima infanzia.
Nelle grandi pianure, com'è Il Polesine di Rovigo fino al Delta, la terra e Il cielo hanno del punti di congiunzione, anche se nessuno sembra esserne consapevole.
Penso a fiumi, fiumiciattoli, fossatelli. canali, laghi e risaie - Insomma, a tutte le acque di superficie - che costituiscono una rete nella quale il cielo si specchia in ogni momento creando illusori abissi celesti nella terra.
Da bambino anche una pozzanghera dopo Il temporale mi dava la vertigine, la sensazione di dover precipitare in giù, oltre la superficie.
Questo succinto catalogo di sensazioni è stato riacceso nei giorni scorsi da due piccoli eventi, entrambi collegati alla terra di pianura, alla realtà acquatica del Bassopolesine ed a quella agricola della bassa padovana.
Adria ha onorato con una mostra il "suo" pittore Ugo Boccato nel decennale della morte: è stato pure pubblicato un saggio di Leobaldo Traniello Ugo Boccato (Adria 1890~1982) edito dalla Minelliana.
Boccato è stato il cantore della sua parte di bellezza padana, i luoghi attorno ad Adria, le campagne sulle quali una luce che lega ogni cosa, dalle case agli alberi, dalle acque di valle ai fiumi: una dolcezza espressa in luminosità azzurrine ha accompagnato la visione dei luoghi materni (cos' altro è un paesaggio che si ama?) dei quali Ugo Boccato ha cantato le stagioni.
Le sue opere sono il distillato di una poesia crepuscolare, quotidiana. che il pittore palesano ha condiviso con gli altri ………….
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