Critiche


Germano Calore - 1993
...Egli sente l'ansia di dover andare oltre il risultato raggiunto, di awicinarsi ogni giorno di più alla percezione delle cose nella rappresentazione delle apparenze. Dentro questo tipo di esperienze c'è il significato più profondo e per certi aspetti un'avvicinamento alla filosofia impressionistica; ciò stà ad esprimere più un atteggiamento espressivo che una corrente artistica o una maniera pittorica.Roberto Boccato rientra in questa collocazione che è estranea alla storia ed agli stili. I quadri che dipinge trovano una sintesi efficace tanto nei paesaggi come nelle nature morte: il suo referente è l'ambiente veneto con la sua campagna e le sue colline. In essi cerca di ottenere la partecipazione psicologica alla realtà: ecco allora la sua ricerca della forma che rende i paesaggi uguali nei secoli e che sa cogliere fisionomie inconfondibili dell'atmosfera. La sua ricerca pittorica, alternata fra l'acquerello e la pittura ad olio è tesa ad un perfezionamento della tecnica espressiva: è una pittura istintiva, realistica, luminosa che si basa sull'immediatezza dei sentimenti puri e talvolta anche romantici, così i colori non sono della luce ma delle ombre, e i loro riflessi e luminosità. Per far questo si accosta nelle teorie e nella pratica all'impressionismo: cioè nella divisione dei colori nei loro componenti "puri", nella stesura sulla tela di pennellate distinte, di toni separati che possono ritrovare la fusione del tono originale nell'occhio dell'osservatore. Un bell'esempio l'abbiamo nel paesaggio con i girasoli in cui le case, i campi, i dintorni sono raffigurati nella tela vibranti nella luce attraverso un tocco che, giorno dopo giorno va acquistando sempre maggior morbidezza e sembra tendere ad un unico risultato: la luce e la natura con la sua infinita ricchezza di colori. Questa è la palestra dove ogni giorno Boccato cerca la sua conquista.
Silvana Weiller Romanin Jacur - 1995
Roberto Boccato si affaccia al mondo dell'arte in tempi assai brevi, fedele alla realtà, rivissuta in un clima rarefatto di colore sottile, che nell'acquerello sembra il profumo dell'aria. Digradano i piani modulati fino all'orizzonte lontano, solamente immaginato, per un percorso punteggiato di presenze: ciuffi di vegetazione, ombre d'alberi, e poi i tetti bassi, impalliditi dal brumoso sorriso del sole, raggruppati sulla linea della diagonale leggera, che moltiplica lo spazio di oggetto senza turbarlo; talvolta è una rete fitta di arabesco inventato a sorpresa, e dietro, la distanza senza più storia. Il colore, tono su tono, trova contrasti profondi d'ombra e chiarità di luce prima di affrontare la macchia bianca, in una gamma contenuta, finemente orchestrata, dove la coralità diventa creativa, genera mille possibilità di assonanza, e il disegno portante, pur se nascosto, risulta essere suggestione imprescindibile. Non si tratta, per Roberto Boccato, di pittura nuova, ma, della poesia di un sogno ritrovato nell'ambito di una realtà amata e rinnovata di volta in volta, nell'istante felice.
Giuseppe Siccardi - 1995
Nel lasciarsi coinvolgere nell'incanto di certe atmosfere Roberto Boccato non cessa di analizzare, con distacco, la superficie delle cose alla ricerca di quel sogno e di quegli elementi formali che caratterizzano le sue opere. Attingendo da una destrezza di tocco rapido e sicuro, realizza mirabili acquerelli trascrivendo paesaggi e vedute di ampio respiro e inebrianti, dove anche i colori pastello avvampano a volte in bagliori, riverberi e trasparenze. Abile narratore e poeta dell'immagine trasmette all'osservatore delle sue opere una personalità intrisa di malinconica poesia anche dove volutamente forzando con toni più brillanti e caldi annota sulle sue opere luoghi ed ambienti della sua terra avvolti da un sapore di malinconia. In questo racconto che Roberto Boccato trascrive in questi ultimi anni si coglie una sensibilità, un gusto ed il batticuore di un uomo amante e carico di colori.
Angiolo Sterzi Barolo - 1999
Un'ansia continua di "rendimento", un'approfondimento attento di "sentire" il colore, la trasposizione di se stesso nel soggetto, non travisandolo nelle sue linee enfaticamente ma amandolo nei particolari più minuziosi e rendendolo quindi "naturale". Questo l'artista Roberto Boccato. In lui l'anima si sposa incessantemente all'incantesimo del "nuovo" in un connubio felice di risultati. E tali da rendere ogni quadro un momento di "pausa" felice, in qualunque giornata della nostra vita, donando un momento di interna raggiunta quiete ed un intenso appagamento estetico.
Umberto G. Tessari - 1999
... riporti di tradizione veneta caratterizzano il taglio figurativo delle opere di Roberto Boccato ...
Piera Piazza - 1999
La pittura di Roberto Boccato, pur essendo inseribile in un genere figurativo di tipo tradizionale, è tuttavia investita da una incisiva impronta personale, da una interpretazione metafisica ed atemporale della realtà,delle situazioni, dei paesaggi. Il paesaggio si fa scenario di figure - statue, sagome, volti, personaggi di fantasia che diventano metafora, e che sono scelte e collocate a testimoniare un'idea, una concezione particolare sia della Storia, sia delle passioni umane.Il Castello, con le sue possenti torri, ed i corsi d'acqua, o meglio, l'Acqua nella sua accezione più vasta, sono i protagonisti di tale racconto, sono i simboli di una rappresentazione che non si ferma alle apparenze, ma che racchiude significati altri. La Storia, con i suoi insegnamenti, con la sua evoluzione, col suo senso più profondo e recondito, è la vera protagonista di queste opere. Anche se Boccato raffigura scorci medievali, o dell' Atene classica, o ancora del periodo latino e pre-Iatino, comunque lo fa come pretesto per "mostrare" e dimostrare qualcos'altro. E' questa una pittura che invita l' osservatore a riflettere sull'Origine ( del mondo, della storia, dell'umanità dell'Uomo), sul senso della propria esistenza, sul percorso della Vita, sul fine escatologico del Tutto. In un'atmosfera sospesa, metafisica, surreale (proprio nel senso di "sopra il reale") in un'atmosfera nella quale il tempo è catturato e fermato, Boccato imprime il suo pensiero, le sensazioni. Stilisticamente, vorrei sottolineare il tratto sicuro e preciso, l'assoluta padronanza del disegno, l'ottima resa prospettica, le dimensioni proporzionate delle figure, le quali occupano un posto preciso e fortemente simbolico nell'insieme della composizione. La tavolozza cromatica predilige gli ocra, le terre, ed anche i toni freddi. Ci troviamo, dunque davanti ad una pittura forte, ben lontana dagli orpelli decorativi e sdolcinati di certi figurativi. Sono opere impegnative, pur nella resa spesso gradevole dei soggetti raffigurati. Questo' è il campo d'indagine di Boccato, un'artista che ha individuato un percorso ben preciso, un itinerario nella Memoria e nella Storia, proponendo un racconto interessante ed originale.
Umberto Verdirosi - 2000
La forza di questo artista è l'abilità di trattare il tempo!... il suo si fa immagine: poesia evocativa in spazi armoniosi, siderali, corposi, nefasti. Solitudine e sìlenzio di un nulla che si fa immagine per riapparire nell'attimo e, qui, Boccato è maestro di una testimonianza tutta sua: favola evocativa, religiosità del tempo e del qui e ora! temi muti, paesaggi che si spalancano alla finestra dei "suoi" soli spenti, cieli aperti, e nani che ora sono giganti. Simboli intuitivi, ora, bruciano la vita per fare volare il tempo.
Lidia Mazzetto - 2000
I soggetti delle sue opere si dirigono su due piani, quasi a voler centrare l'attenzione tra un passato e un presente, ma è soprattutto il ricordo che appartiene a queste realtà. Il paesaggio veneto domina con elementi incontrastati, mentre i simboli classici si alternano in posizione di primo piano. Il suo è un modo personale di esprimersi, certamente teso alla ricerca della perfezione espressiva, ma di importante valore storico. Sono la testimonianza di un passato ancora vivo, delineato dall'atmosfera dei sentimenti, con tonalità di colori che sfumano tra luci e ombre, sempre un'armonia di linee ben determinate e gratificamene precise.